sabato 26 novembre 2011

L' AUTO-DETERMINAZIONE DEI POPOLI

Tiziano Matteucci :

Riconoscere il diritto all'autodeterminazione di un "popolo" ed alla creazione di uno Stato indipendente e' ineccepibile. Sono padano (anche se cromosicamente solo per meta') e nessuno ha chiesto la mia opinione al riguardo come immagino sia successo ai miei bisnonni 150 anni fa' al momento dell'unificazione.
Quindi: nessuna eccezione di merito, non reggerebbe
Purtroppo, per i leghisti, pero' le risorse umane della Lega hanno la caratura del Bossi Umberto e dell'erede Trota,...
.... per non parlare della base ideologica che pare creata per ottenere uno "Stato contro Qualcosa"
... per non parlare delle "prestazioni" nell'ultimo Governo dove, pur di ottenere il Federalismo (cosi' dicevano), si comportavano peggio delle escorts di Berlusconi Silvio.
Spero solo che i posteri abbiano la forza e la possibilita' di ridere di noi e delle nostre grossolane dichiarazioni perche' , se non potranno farlo, vorra' dire che abbiamo lasciato loro un mondo peggiore di questo.

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CRISI, LE PAURE DEI RISPARMIATORI
di Beppe Scienza - 26 Novembre 2011

In questo momento molte paure assillano i risparmiatori. Le vie d'uscita sono possibili, anche nello scenario peggiore. Fortunatamente, è più probabile che l'Italia e i Paesi Ue riescano a superare la buriana: in questo caso, acquistare titoli di Stato con alti rendimenti farebbe guadagnare parecchio


Diciamo la verità: sono proprio tante le paure che assillano i risparmiatori italiani. Da ogni parte si girino, vedono pericoli. Lo stato italiano (e parecchi altri) potrebbero smettere di pagare interessi e rimborsi, le banche potrebbero fallire, i conti correnti essere bloccati ecc. per non parlare di un'uscita dell'Italia dall'euro o della stessa fine della moneta unica.

Tali timori non sono privi di ogni fondamento e non è necessario inventarsi complotti o dare la colpa alla speculazione. Piuttosto è vero, per non farla tanto lunga, che molti stati europei, in compagnia con gli Stati Uniti, sono pieni di debiti e lo stesso vale per molte grosse banche. D'altro canto è tutt'altro che scontato che l'Italia fallisca. Basti dire che "fatica" a fallire persino la Grecia: mani forti (sufficientemente forti?) cercano di salvarla.

Cosa può fare allora chi ha risparmi da parte? Un discorso completo sarebbe molto lungo, per cui mi limiterò a tratteggiare le due soluzioni estreme.

Partiamo dallo scenario peggiore, decisamente apocalittico: crollo dello stato italiano, dell'euro, delle banche e di conseguenza insolvenza anche delle compagnie di assicurazione, blocco dei conti correnti ecc.
In tal caso la sola difesa, a parte gli immobili, sarebbe convertire i propri risparmi in banconote diverse dall'euro: dollari, franchi svizzeri, sterline, yen ecc. Volendo in parte anche in oro e tenere poi il tutto in cassette di sicurezza o murato in casa.

Lo scenario opposto, fortunatamente più probabile anche se non certo, è che i governi cosiddetti occidentali riescano a padroneggiare la situazione, a tenere sotto controllo i debiti pubblici, salvo qualche eccezione (leggi Grecia), a puntellare le banche e superare la buriana, come già riuscirono circa tre anni fa dopo il fallimento della Lehman Brothers; e tutto quanto ne seguì.

In questo caso i prezzi di certi titoli di stato italiani appaiono allettanti:
comprando Btp-i 2,55% 2041 a meno di 65 euro si potrebbe guadagnare anche il 50% oltre l'inflazione. A stemperare facili entusiasmi viene però molto a proposito una frase del protagonista de La coscienza di Zeno: "bisogna ignorare la storia del mondo per poter credere di aver fatto un buon affare col solo acquisto di un oggetto. E' alla vendita che si giudica l'accortezza dell'acquisto".

Si tratterebbe cioè comprare titoli di stato italiani per motivi non nobili, bensì proprio al fine di guadagnare parecchio.

È invece una baggianata la proposta, tanto strombazzata in questi giorni, di comprarli per salvare l'Italia. Ipocritamente applaudita da soggetti come Corrado Passera (prima Banca Intesa, ora Governo Monti) ignora che gli italiani posseggono già molti Bot, Btp, Cct ecc., per giunta anche nelle gestioni e nei fondi pensione.
Ma soprattutto ricorda l'appello a donare l'oro alla Patria nel 1935. È vero che il contesto storico-politico è diverso. Non è comunque un bel precedente: finì molto male. (Beppe Scienza)
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Danilo Di Mambro.
Tassa sui grandi patrimoni. Penso che se la chiedessimo tutti senza lasciarci abbindolare dalla televisione riusciremmo ad ottenerla. La crisi devono pagarla coloro che con questo sistema si sono arricchiti e l'unica soluzione equa e giusta è la patrimoniale sui grandi patrimoni. Punto. Se ci dividiamo in milioni di distinguo otterremo solo un risultato: la crisi sarà pagata dai soliti pensionati, operai, impiegati, piccoli imprenditori, ecc., cioè da tutti quelli che lavorano o che hanno lavorato.