domenica 19 agosto 2012

PICCOLA MEDITAZIONE SULLA UMANA NATURA...

....fatta da una casalinga attempata pubblicata da Laura Picchetti
il giorno Domenica 19 agosto 2012 alle ore 11.26 ·

OGGI vorrei parlate di corpo e anima.....spiritualita' e umanita' .... o per dirla
"papale papale" ........sentimenti e sesso.
Secondo me ce ne e'un gran bisogno.
NON SOLO DI PARLARNE.


Credo inoltre di aver la maturita' necessaria per fare un discorso serio
.. anche se non mi considero di certo una intellettuale..
.
HO ASCOLTATO E VISTO TANTE COSE PERFINO ...QUANDO ERO UNA INGENUA
RAGAZZINA ....NELLA MIA SCUOLA PARIFICATA E RETTA DA MONACHE .
Sotto voce si diceva che una ragazza interna al collegio ....era
innammorata di una certa suora-insegnante ...

Io stessa.. quando vidi che le messe... dette da un bellissimo giovanotto
biondo ..... appena divenuto prete .... mi stupii non poco : Come mai le suore
che ci impedivano di affacciarci alle finestre per guardare i studenti
maschi del vicino liceo .....permettevano a un così bel rappresentante della
classe sacerdotale di venire ad insidiare col suo carisma giovanile ...le
caste educande? ? ?
Diceva messa... faceva prediche ..confessava noi ragazze....
TUTTE PRESE DAL SUO FASCINO ESTETICO /CULTURALE..... che di religioso
aveva ben poco.
.
C' ERA EVIDENTEMENTE ALL' EPOCA , QUALCHE COSA CHE MI SFUGGIVA..

..
Poi mi e' capitato di incontrare piu' di un prete... che ha poi ... lasciato la
sua professione ... (perche' di professione si tratta ) per poter convivere
liberamente con una donna .

LI CHIAMAVANO SPRETATI .. MA EVIDENTEMENTE AVEVANO RINUNCIATO
AI SOTTERFUGI .. AVEVANO SCELTO DI NON FARE ABORTIRE LE LORO DONNE
DI VIVERE ALLA LUCE DEL SOLE ....SFRUTTANDO LA CULTURA CHE AVEVANO
RICEVUTO NEI SEMINARI .... GRATIS ...

.
Una scommessa su di loro...... persa dal vaticano.

NON INTENDO PARLARE DI PEDOFILIA .. MA CASO MAI ... DI PLAGIO.
...ATTRAZIONI FATALI ... DIVIETI INNATURALI......E REGOLE SUPERATE
ORAMAI QUASI DOVUNQUE .... MENO CHE A ROMA ...DOVE SI FINGE DI
NON VEDERE.
.
Quale sciocco scopo si nasconde dietro la rigidita' della chiesa vaticana???
.
PERCHE' NON ACCETTARE E PERCHE' NON VOLER AMMETTERE CHE OGNI UOMO
E OGNI DONNA HA DIRITTO AD UNA SANA , LIBERA, NORMALE VITA SESSUALE?

Ve lo spiego ora in poche parole: secondo me, il carisma di molti preti,
la loro cosidetta figura " ieratica".... " FUNZIONA", ATTRAE ,FA PROSELITI,
RENDE ALCUNE PERSONE SUCCUBI , LE SCHIAVIZZA , DANDO LORO L'IDEA
CHE STIANO SERVENDO UN ESSERE SOPRANNATURALE .... NON L'UOMO ( o,
in qualche caso.... anche la donna ) che ammirano oltre il dovuto
....... oltre illecito ..oltre il normale..
.......
PRENDIAMO.... PER ESEMPIO .... SOLO ... IL CARDINAL MARCINKUS:
PERMETTETEMI UN APPREZZAMENTO CHE VALE.... PER MOLTI DI LORO :
era un gran bell' uomo ..FASCINOSO, OCCHI CELESTI, ALTO, SNELLO,
ELEGANTE .... e , pertanto, ha scalato tanti gradini del successo
all' interno della gerarchia ecclesiastica ...raggiungendo il
livello piu' alto nello I.O.R. la banca vaticana.. .ma i suoi sfizi
.. se li faceva passare.. a dispetto della sua posizione e dei cosidetti
voti .......che evidentemente per lui , come per tanti altri, non
erano un problema.
.
E i suoi impulsi sessuali ? ? ? ..nascosti .....concealed ...
mai realmente tenuti sotto controllo, perche' gli istinti non si tengono
sotto controllo ...... non sidominano .... e, neanche si sublimano ...
...come alcuni preti vorrebbero farcicredere .

Tutt'al piu scemano con l'eta' .... ma a volte diciamo anche (e lo
abbiamo vistomolto bene anche in ambienti non religiosi )diventano manie,
... vizi .. fissazioni senili anche turpi e perfino criminali.

....
ED ECCO SPIEGATA ANCHE QUESTA INSISTENZA DELLA CHIESA CATTOLICA NEI
CONFRONTI DEL CELIBATO DEI PRETI ....... un mezzo per evangelizzare ...
facilmente le menti piu plagiabili e meno forti......
..
In che modo?? HO BISOGNO, FORSE, DI SPIEGARE?
.
QUANTE VECCHINE ... QUANTE MONACELLE ...... QUANTE PERPETUE .....
QUANTE SEPARATE ..... QUANTE VEDOVELLE ..... SI SONO LASCIATE
TURLUPINARE.. DAL CONFESSORE-PRETE..... DAL PARROCO .....
E VIA CONDICENDO .... IO ....SOLAMENTE.... NE HO VISTO PIU' DI UN
CASO. SONO INTORNO A NOI.... SPESSO SI CREDONO DEVOTE RELIGIOSE ,
CREDENTI ..NON CONFESSANO NEANCHE A LORO STESSE CHE SI TRATTA DI
ALTRO....

COME VEDETE LASCIO DA PARTE I BAMBINI E I RAGAZZI IN ETA' EVOLUTIVA
QUELLI SONO UN CASO A PARTE.....E GRIDANO ......... ( COME SI DICE)
VENDETTA .........AL COSPETTO DI DIO .! ! !


A Francesca Montalto, Lopez Marcello, Nicola Pacelli e
altri 19 piace questo elemento.
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Senza voler fare di tutta l'erba un fascio . . . ma che senso ha parlare di morale e poi ipocritamente fare scelte contrarie alla natura umana, a cui in molti casi si tiene fede solo a parole?


Nello Terenzi condivido


Rosalba Barone
Questa meditazione cara Laura è stata proprio meditata bene! Complimenti, quoto e concordo.

Bianca Scalera:
Cara Laura, come sempre, condividi con me le tue riflessioni che sono veri e propri saggi!!! Grazie e se non fosse già sulla mia pagina, l'avrei condiviso con grande piacere perché concordo riga per riga quanto hai scritto!!! Grazie e buona domenica!!!!

Gabriella Del Sorbo:
Laurè, cosa aggiungere se non chest'è????

Massimo Vezzani:
Gran bella riflessione che mi trova concorde in tutto e per tutto...ed aggiungo questo : SATANA HA TUTTO L'INTERESSE A PRESENTARSI BELLO, AMMALIANTE, PIENO DI CARISMA.....pensa te se si mostrasse nel suo vero aspetto...non farebbe proseliti....Perché dico questo ? Beh...non è un mistero....Satana alloggia in Vaticano !!!


Maria Vittoria Pittamiglio :
1.178 amici in comune
e chissà quanti bimbi????????


Maria Vittoria Pittamiglio · 1.178 amici in comune
bellissima!!


Claudio Giunta:
hai fatto un capolavoro di analisi,ancorchè spietata,ma veritiera,io non ho vissuto in seminario,ma da chierichetto in parrocchia,ho visto le tue stesse cose.


Giorgio Barbieri ·
(Amico di Maria Teresa Caratini)
concordo che c'è tanto di vero in queLlo che hai scritto ...ma ... se consideri un prete come una persona che attrae per i motivi sopra esposti ,io ho conoscenza di persone che non sono stete attratte da preti ma da POLITICI e molti di questi cercano di arrivare non solo per fare i propri interessi personali (rubare) ma per avere vere e propie ricompense sessuali ....chissà perchè tante donne si lasciano ammaliare dall'uomo di POTERE.


Nicola Pacelli:
La chiesa non permette ai preti di sposarsi per questo semplice motivo: non erediterebbe più nulla, lo farebbero i loro figliuoli, la loro famiglia.
Quindi niente patrimoni da accumulare e quant'altro di....terreno!


Sonia Frascatore:
Laura, andando oltre ogni considerazioni di ordine storico, di cui, peraltro, non ho molta competenza, ritengo che quello che attira e, al contempo, sottomette tante povere "animelle" ad "onorare" le tonache in " religioso" silenzio, sia soprattutto una sorta di timore:
il timore del potere.
Un timore che, però, al contempo, affascina anche fortemente.
Ma questo fenomeno è comune a molti altri ambienti, non solo a quelli che profumano d'incenso. Dovunque si intravedano possibilità di ottenimento di qualcosa di ambito, la maggior parte delle persone sono pronte a genuflettersi.

Indipendentemente dal sesso e dall'età...
Una "raccomandazione" per una vita migliore, sia essa terrena o ultraterrena, seduce sempre ed abbastanza..... ;-)


Davide Ferrari:
non credo la spiegazione sia semplice retaggio di secoli addietro.
Credo piuttosto che il trattare il sesso come peccato, contribuisca a mantenere i credenti in uno stato di sottomissione, tramite il ricatto del perdono che solo la chiesa può elargire.


Gisellabis Rossi · 153 amici in comune
soggezione? superstizione? fede cieca e assoluta? ipocrisia? su quanti di questi aspetti la chiesa ha fatto e fa leva per sopravvivere? certo è che le componenti si sovrappongono, si mescolano, si confondono....da atea ho difficoltà ad essere obiettiva, a meno che non si voglia credere che la chiesa si popoli di tanti meravigliosi Francesco!!!


Fulvio Di Vittorio :

L'altra Chiesa SENZA il celibato per il clero ....è quella protestante e se la cattolica lo cancellasse sarebbe "uguale" all'altra ....con il sicuro effetto "politico" di auto-cancellarsi nell'incorporazione verso la protestante. Credi che un sovrano come il papa, abituato da sempre a dominare vita E MORTE del popolo, accetterebbe di scomparire?

Adriana Caviglia ·(423 amici in comune )
Evito di dire ad ogni commento mi piace...mi piacciono tutti...
Laura grazie!
Condivido in pieno le tue riflessioni alle quale vorrei aggiunmgere
una riflessione sul ruolo in cui e' ststs relegata la domna
dalla chiesa cattolica: Madomna vergine e madre, partorisce Dio
ad opera dello spirito santo ... Un numero notevole di esempi
precedenti al crisiianesimo.....ma nom solo (per citarne uno
Rea Silvia) .

Donna Eva tentatrice compagna del demonio ...strega .se si occupa
di cultura o di scienza .....sublimata in una giovanna d', arco...
Donna peccatrice e tentatrice dell'uomo....
Chiesa sporcamente maschilista e ipocrita... so che ho esultato
dalle tue riflessioni...la donna e' un essere che deve essere
mortificato e non vissuto.... mortificato secondo una chiesa...
fatta di VIZI PRIVATI e PUBBLICHE VIRTU'.

Fulvio.... vorrei aggiungere che la chiesa protestante ha come
principale elemento di dissidenza dalla cattolica il libero
arbitrio nella interpetrazione delle scritture e'... la non
obbedienza ad un essere in " falli "bile... che, di fatto,
ha solo un " fallo " che non usa piu' per crisi acute di caremza
di testosterone dovuta all'eta', ma che ha utilizzato
abbondantemente alla faccia del NON FORNICARE.

NON DESIDERARE LA DONNA D'ALTRO !
Se notate il comandamento e' rivolto solo agli uomini... allora
le donne possono desiderare l'!uomo.Da altro canto e' chiarissimo
cio' che chenon e' espressamente proibito ..e' ammesso ...
Ci avevate mai fatto caso??????

26 minuti fa tramite cellulare ·

martedì 6 dicembre 2011


Giorgio Boccardi:

L'EUROPA CHIEDE DI AUMENTARE L'ETÀ DELLE PENSIONI PERCHÉ IN EUROPA TUTTI LO FANNO.

NOI CHIEDIAMO, INVECE, CHE SIA TOLTO IL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI COME SANCITO DAL REFERENDUM.

NOI CHIEDIAMO CHE LA CHIESA PAGHI L'ICI.

NOI CHIEDIAMO DI ARRESTARE TUTTI I POLITICI CORROTTI.

NOI CHIEDIAMO DI DIMEZZARE IL NUMERO DI PARLAMENTARI, PERCHE’ IN EUROPA NESSUN PAESE HA COSI’ TANTI POLITICI!

NOI CHIEDIAMO DI ELIMINARE TUTTI I POLITICI DELLE PROVINCE,PERCHE' CI SONO GIA' QUELLI DELLE REGIONI - DA 40 ANNI!

NOI CHIEDIAMO DI DIMINUIRE IN MODO DRASTICO GLI STIPENDI E I PRIVILEGI A PARLAMENTARI E SENATORI, PERCHÉ IN EUROPA NESSUNO GUADAGNA COME LORO.

NOI CHIEDIAMO DI POTERE ESERCITARE IL “MESTIERE” DI POLITICO AL MASSIMO PER 2 LEGISLATURE COME IN EUROPA TUTTI FANNO!

NOI CHIEDIAMO DI METTERE UN TETTO MASSIMO ALL’IMPORTO DELLE PENSIONI EROGATE DALLO STATO (ANCHE RETROATTIVE), MAX. 5.000, 00 EURO AL MESE DI CHIUNQUE, POLITICI E NON, POICHE’ IN EUROPA NESSUNO PERCEPISCE 15/20 OPPURE 30.000,00 EURO AL MESE DI PENSIONE COME AVVIENE IN ITALIA.

NOI CHIEDIAMO DI FAR PAGARE I MEDICINALI VISITE SPECIALISTICHE E CURE MEDICHE AI FAMILIARI DEI POLITICI POICHE’ IN EUROPA NESSUN FAMILIARE DEI POLITICI NE USUFRUISCE COME AVVIENE INVECE IN ITALIA, DOVE CON LA SCUSA DELL ’IMMAGINE VENGONO ADDIRITTURA MESSI A CARICO DELLO STATO ANCHE GLI INTERVENTI DI CHIRURGIA ESTETICA, CURE BALNEO-TERMALI ED ELIOTERAPICHE DEI FAMILIARI DEI NOSTRI POLITICI!
.....
CARI MINISTRI,
NON CI PARAGONATE ALLA GERMANIA DOVE NON SI PAGANO LE AUTOSTRADE, I LIBRI DI TESTO PER LE SCUOLE SONO A CARICO DELLO STATO SINO AL 18° ANNO D’ETA’, IL 90 % DEGLI GLI ASILI E NIDO SONO AZIENDALI E GRATUITI E NON TI CHIEDONO 400/450 EURO COME GLI ASILI STATALI ITALIANI!

IN FRANCIA LE DONNE POSSONO EVITARE DI ANDARE A LAVORARE PART-TIME PER RACIMOLARE QUALCHE SOLDO INDISPENSABILE IN FAMIGLIA E PERCEPISCONO DALLO STATO UN ASSEGNO DI 500,00 EURO AL MESE COME CASALINGHE PIU’ ALTRI BONUS IN BASE AL NUMERO DI FIGLI .
IN FRANCIA NON PAGANO LE ACCISE SUI CARBURANTI PER LE CAMPAGNE DI NAPOLEONE, NOI LE PAGHIAMO ANCORA PER LA GUERRA D ’ABISSINIA!

NOI CHIEDIAMO CHE VOI POLITICI LA SMETTIATE DI OFFENDERE LA NOSTRA INTELLIGENZA , IL POPOLO ITALIANO CHIUDE 1 OCCHIO, A VOLTE 2, UN ORECCHIO E PURE L’ALTRO MA LA CORDA
CHE STATE TIRANDO DA TROPPO TEMPO SI STA’ SPEZZANDO.

CHI SEMINA VENTO, RACCOGLIE …..TEMPESTA !

sabato 3 dicembre 2011

la storia siamo noi.....




Come conquistammo le pensioni
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- Antonio Moscato -

Il processo che portò al sistema retributivo, che sta per essere definitivamente abolito, alla fine degli anni 60 è interessante da ripercorrere per pensare a come impostare una stagione di nuovi diritti

Testo integrale su http://antoniomoscato.altervista.org/

“Quaranta anni non si toccano… ripete la Camusso. “Quaranta è un numero magico e intoccabile”. In realtà per molti è semplicemente irraggiungibile. Quando mai i quarantenni di oggi, con anni di precariato e lavoro nero, soprattutto al sud, arriveranno a 40 o 41 anni di contributi?
Discutere solo su questo è ridicolo: si deve dire che non c’è nessun bisogno di toccare le pensioni perché al contrario l’INPS ha finanziato lo Stato da anni.
Oltre al continuo spostamento in là dell’età necessaria per ottenere la pensione, è l’introduzione del sistema contributivo per tutti che è un atto gravissimo che cancella l’impostazione generale del sistema pensionistico ottenuta nel 1969 grazie a una svolta radicale della CGIL, ma anche per merito del coraggio e la coerenza del ministro Giacomo Brodolini, che forzò la mano al governo su questo come sullo Statuto dei diritti dei lavoratori. Vale la pena di ricordare come fu conquistata, perché potrebbe essere la strada da seguire per spezzare anche questo attacco.

La svolta della CGIL era avvenuta dopo un primo cedimento: uno sciopero generale fissato dalle tre confederazioni per il 15 dicembre 1967 era stato revocato in seguito a generiche promesse del governo Moro, e una raffica di proteste da parte di militanti e strutture locali e di categoria aveva scosso la CGIL, che pure si era inizialmente accodata alle altre confederazioni. Pochi mesi dopo, il 27 febbraio 1968, CGIL, CISL e UIL avevano concordato col governo Moro una proposta di riforma che prevedeva che i futuri pensionati ottenessero un trattamento pari al 65% dell’ultimo stipendio, ma spostava a 60 anni l’età della pensione per le donne (già allora era un’idea fissa colpire i cosiddetti “privilegi” delle lavoratrici), ed escludeva il cumulo tra la pensione e qualche lavoretto per integrarla. Le tre confederazioni si erano impegnate a consultare i rispettivi massimi organismi nazionali, ma sembrava una pura formalità; invece la CGIL, tempestata di telegrammi di protesta, nella nottata ritirava il suo assenso con una dichiarazione di Luciano Lama. L’avvicinamento tra le tre confederazioni saltava, e la direzione della CGIL era costretta dalle strutture di base a proclamare da sola uno sciopero generale per il 7 marzo. Nonostante l’esecrazione di CISL e UIL, che gridarono al tradimento e insinuarono che ci fossero strumentalizzazioni politiche preelettorali, lo sciopero riuscì benissimo. E segnò una svolta: tutti sindacati capirono che c’era una crisi di rappresentanza, che costringeva a mutare linea.

Effettivamente l’irrigidimento della CGIL era il riflesso di un mutamento profondo del paese, che le altre confederazioni avevano tardato a percepire, e che ebbe anche una ricaduta elettorale. Alle elezioni politiche del 18 giugno 1968 il PCI passò dal 25,3% al 29,9%, e il PSIUP che lo fiancheggiava ma al tempo stesso lo incalzava e lo criticava da sinistra arrivò al 4,4%; l’unificazione socialista invece non fu premiata dal voto, e PSI e PSDI uniti persero quasi un quarto dei voti che avevano avuto presentandosi separatamente, mentre la DC restava statica.

Nel paese intanto continuavano a svilupparsi lotte aziendali, spesso avanzatissime nelle rivendicazioni e nelle forme di lotta. Furono soprattutto queste, che violavano la tregua di fatto sancita dal rinnovo contrattuale del 1966, ad imporre alle confederazioni un’attenzione maggiore alle richieste della base, e al governo di riprendere in mano la riforma pensionistica e anche il progetto dello Statuto dei lavoratori. Ma ci vollero altri due riuscitissimi scioperi generali, questa volta unitari, il 14 novembre 1968 e il 5 febbraio 1969, perché il governo, presieduto ora da Mariano Rumor, approvasse il 15 febbraio una riforma che portava al 74% il rapporto tra pensione e ultimo stipendio, da elevare all’80% entro il 1975. Era previsto anche un meccanismo di “scala mobile”, cioè di sia pur parziale adeguamento automatico all’inflazione; una pensione sociale per i vecchi senza contributi sufficienti, mentre veniva ripristinata la “pensione di anzianità” per chi pur non avendo raggiunti i 60 anni aveva 35 anni di contributi versati. Veniva anche ripristinata la possibilità di cumulo della pensione con i salari di chi aveva continuato a lavorare. Quanto alla proposta di posticipare per le donne l’età della pensione da 55 a 60 anni, era già stata ritirata dal governo dopo il successo del primo sciopero della sola CGIL…

Come per lo Statuto dei lavoratori, in discussione da tempo e a lungo osteggiato dai settori più miopi della società e della politica italiana, anche per le pensioni il ruolo di Giacomo Brodolini fu decisivo per forzare la mano al resto del governo. Brodolini era gravemente malato e sapeva di non aver molto tempo da vivere (morì in una clinica di Zurigo l’11 luglio 1969). Così impegnò i sei mesi che gli restavano per una tenace battaglia per far approvare dal governo Rumor la riforma pensionistica e poi lo Statuto, spiazzando gli elementi più conservatori. Coerente con la sua origine di socialista radicale proveniente dal partito d’azione, non esitò in quei mesi a compiere gesti inediti, come la partecipazione alla veglia di capodanno in via Veneto dei lavoratori dell’Apollon occupata, o il viaggio ad Avola per portare la sua solidarietà ai braccianti dopo l’uccisione di due di loro da parte della polizia.

Di fronte alle resistenze nel governo, accettò che per finanziare la riforma pensionistica si aumentasse il prezzo della benzina: “Se il ricorso al fisco fosse necessario per far fronte al dovere di meglio assistere i pensionati, non mi scandalizzerei”, scrisse in un articolo. Naturalmente “mi preoccuperei che non fossero colpiti i consumi maggiormente popolari. Non si deve infatti togliere con la destra parte di quanto si dà con la sinistra”. Peccato che nessuno oggi nel PD pensi a utilizzare questi argomenti semplici e convincenti…
Nella relazione sulla riforma presentata alla Camera il 19 febbraio 1969 Brodolini, dopo aver sottolineato che il “considerevole apporto della collettività nazionale agli oneri connessi alla riforma pensionistica (8.000 miliardi di lire nel periodo 1969-1975)” è prima di tutto “una grande opera di giustizia” e un contributo a una “più equa ridistribuzione del reddito”, aggiunse che avrebbe avuto anche ripercussioni positive sullo sviluppo dell’economia. Infatti, proseguiva Brodolini, “è da ritenere che il provvedimento, apportando un miglioramento delle prestazioni nei confronti di oltre 8 milioni di pensionati, sia destinato ad avere riflessi tonificanti sul mercato attraverso l’incremento della domanda di beni e servizi e, quindi, a ripercuotersi positivamente sull’economia nazionale”.
Aveva ragione: quella spesa non mandò in rovina la società italiana, ma assicurò invece parecchi anni di sviluppo impetuoso dell’economia.

È bene ricordare il ruolo del socialista Brodolini, per sottolineare quanto grande sia stata negli ultimi trent’anni l’involuzione di quel che resta della sinistra parlamentare, che quegli argomenti ha totalmente dimenticato. Ma Brodolini era stato solo un interprete onesto e coerente di una trasformazione che stava investendo i sindacati e che portò, pochi mesi dopo la sua morte, alla grande stagione di lotte dell’Autunno caldo…
Ed è questo va sottolineato: Il sistema pensionistico italiano diventò allora, grazie alla lotta, unitaria se possibile, ma anche della sola CGIL se le altre confederazioni arretravano, uno dei migliori in Europa, senza per questo mandare in rovina il paese: bisogna ricordare come è stato conquistato, e perché appena sparita la sinistra è diventato il bersaglio principale di tutte le sedicenti “riforme”, che riforme non sono affatto, nonostante le pensioni dei lavoratori non avessero nulla a che vedere con le cause della crisi strutturale del sistema capitalistico europeo.

Il sistema retributivo funzionava bene finché aumentava l’occupazione, e rastrellava anche i contributi dei lavoratori stranieri e italiani che non arrivavano a poter avere una pensione. Inoltre i contributi di lavoratori e aziende venivano fatti fruttare in vario modo. L’attacco cominciò con lo scopo di rendere insicuri i lavoratori sulla pensione futura costringendoli a investire il loro TFR in pensioni private (che in realtà non davano nessuna sicurezza e che per fortuna solo una minoranza ha sottoscritto, nonostante le pressioni bipartisan e le complicità confederali). Il contributivo “pro rata” (termine misterioso, quasi mai spiegato, e che dovrebbe corrispondere a un pro rata temporis) proposto da Berlusconi nel 1994 e poi, dopo la sua caduta, realizzato sia pure parzialmente dal suo ex ministro dell’economia Dini col consenso della “sinistra”, equivale a passare dalla funzione di banca a quella di salvadanaio. Infatti, se col retributivo i lavoratori al termine di una lunga e faticosa vita lavorativa iniziata in tempi bui con pochi e miseri contributi potevano avere una percentuale elevata dell’ultimo stipendio senza mandare in rovina l’INPS, ora col contributivo avranno diritto solo a quanto hanno versato, suddiviso per gli anni di presumibile “godimento” calcolati in base alla speranza di vita. Che spesso, per chi ha lavorato quarant’anni in una miniera o in una fabbrica chimica o al siderurgico di Taranto, è assai minore della media…

Non è vero quanto ci si ripete ogni giorno: “Noi italiani siamo vissuti al di sopra delle nostre possibilità”. È una bufala: l’Italia è esattamente allineata alla Germania e alla Francia, così come era stato riportato il 24 ottobre 2011 dal Corriere della Sera: l’età media effettiva di pensionamento in Italia è di 61,5 per gli uomini, 60 per le donne; in Germania di 61,6 e 59,9; in Francia per uomini e donne di 58,8 e 58,8; in Spagna di 62,6 e 59,5. Ma da anni i superburocrati inutili e strapagati dell’Unione Europea, e la troika Merkel-Sarkozy-BCE ci ripetono: “l’Europa chiede all’Italia tagli alle pensioni…”

Se l’Eurostat sostiene che l’attuale spesa pensionistica incide in misura anomala sul Pil, è perché fa confronti statisticamente disomogenei. Infatti il dato italiano è sovradimensionato dall’indebita inclusione dei trattamenti di fine rapporto TFR (pari a circa un punto e mezzo di Pil) e dalla valutazione delle prestazioni al lordo delle ritenute previdenziali (in Germania i soldi che escono dagli enti pensionistici sono esattamente quelli che entrano nelle tasche dei pensionati e la spesa pensionistica viene contabilizzata al netto di ciò che viene pagato; in Italia invece viene registrato come spesa pensionistica il lordo erogato, inclusa la ritenuta d’acconto). Questi due elementi di disomogeneità, se tolti dal computo, riducono l’incidenza sul Pil della nostra spesa pensionistica al di sotto o in linea con quelle francesi e tedesche. Il Tfr infatti non è una prestazione pensionistica, e neppure i prepensionamenti a seguito di crisi aziendali, che solo in Italia diventano spesa pensionistica, mentre in altri Paesi sono considerati interventi di politica industriale non contabilizzabili nella spesa pensionistica.
Casomai un problema reale è che la gestione Inps delle pensioni dei lavoratori dipendenti, è in attivo di 10 miliardi e non ha bisogno di aggiustamenti, mentre quelle di autonomi e dirigenti è in perdita. Anche quando paga un po’ meno di quel che si accaparrano i Guarguaglini e soci quando devono andarsene.
Altri dati in http://antoniomoscato.altervista.org/

http://ilmegafonoquotidiano.it/news/come-conquistammo-le-pensioni


Tratto da: Come conquistammo le pensioni | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2011/12/03/come-conquistammo-le-pensioni/#ixzz1fXECiXyT
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!